![]() ALLE INDAGINI E RIGETTO DELLA RICHIESTA DI APPLICAZIONE DI MISURA CAUTELARE
il Giudice per le indagini preliminari, dott. Guglielmo Leo all'esito dell'udienza di convalida tenuta in data odierna con riguardo all'arresto di: R.VA., nato a Lima l'8 luglio 1979, attualmente detenuto presso la Casa circondariale S. Vittore di Milano. RILEVA* che il Pubblico Ministero ha chiesto convalidarsi l'arresto, ed applicarsi la misura cautelare della custodia in carcere, con riguardo al seguente REATO IN CONTESTAZIONEA) Del delitto p e p dall'art. 337 c.p. perché, usava violenza nei confronti dell'Ass.te L.S. e dell'Ag. G.G., agenti che cercavano di impedirgli di continuare a picchiare una giovane donna, anch'essa di origine sudamericana; agenti che rivestono la qualifica di pubblici ufficiali nell'atto del compimento del proprio ufficio. Violenza consistita nello scagliarsi contro gli operanti, in particolare colpendo l'Ass. L.S. con un pugno al volto (precisamente al collo lato sinistro) e con un calcio alla pianta del piede, nonché l'Ag. G.G. con calci alle gambe. B) Del delitto p e p dagli artt. 582 cpv., 585 in relaz. agli artt. 576 co. 1 n. 1 e 61 n. 10 c.p. perché, al fine di commettere il reato di cui al capo che precede e con le modalità nello stesso indicate, volontariamente cagionava all'Ass.te della Polstato L.S., lesioni personali (contusione cervicale piede dx), dalle quali derivava allo stesso una malattia nel corpo giudicata guaribile in giorni 5 s.c. ed all'Ag. G.G., lesioni personali (contusione cervicale e gomito dx), dalle quali derivava allo stesso una malattia nel corpo giudicata guaribile in giorni 5 s.c. Con laggravante di avere commesso il fatto contro pubblici ufficiali, nell'atto ed a causa dell'adempimento delle funzioni. Reati commessi in Milano, il 6 settembre 1998. OSSERVAche nella specie le richieste del Pubblico Ministero devono essere solo parzialmente accolte. Quanto alla gravita degli indizi di responsabilità si osserva che: * Dal verbale di arresto in flagranza di reato risulta che in data 6 settembre 1996, in ora antelucana, alcuni agenti stavano transitando in Milano, via Padova, quando notavano che un uomo, poi identificato nella persona del R.V.A., stava malmenando una donna; che detto individuo, bloccato dagli operanti, Ass.te L.S. ed Ass.te G.G., si scagliava contro questi ultimi colpendoli, rispettivamente, al volto ed alle gambe; che dalle percosse per gli agenti erano derivate lievi lesioni, documentate dai certificati in atti. * All'odierna udienza R. ha confermato di disporre di una stabile dimora, già segnalata dagli operanti, ed ha sostenuto che in quella dimora si trovano i suoi documenti, e cioè il passaporto peruviano ed un permesso di soggiorno scaduto. Egli ha raccontato, per quel che più conta, che le tre donne in compagnia delle quali e stato trovato erano sua madre e le sue due sorelle. Vero allora che egli ne stava malmenando una, ma ciò per una lite in famiglia (la donna lo rimproverava d'aver bevuto troppo), e non per le losche ragioni ipotizzabili nel leggere, in una zona notoriamente frequentata da prostitute, che in ora antelucana un uomo stava cercando di colpire una donna. La circostanza non rileva direttamente quanto al fatto di resistenza e lesioni ai danni dei poliziotti, ma certo non e indifferente nella valutazione di pericolosità del prevenuto E va detto subito che questo Giudice deve fare affidamento sulle indicazioni difensive circa l'identità delle donne e le ragioni del contrasto. Ciò visto che la polizia giudiziaria non ha ritenuto di fornire la minima indicazione sulla identità delle interlocutrici di R., che certo saranno state identificate. Pur non pensando ad una scelta maliziosa, non vi sono certo ragioni per tacciare di inattendibilità le dichiarazioni sul punto. Quanto al fatto di resistenza e lesioni, appare ragionevolmente documentato dalle indicazioni degli operanti, ed in fondo dalle stesse dichiarazioni difensive: R. non ha voluto ammettere una deliberata e prolungata azione offensiva contro gli agenti, ma non ha escluso di averli colpiti, anche con un calcio, ed alla fine si e sostanzialmente rifugiato in una amnesia da postumi di ubriachezza al momento del fatto. Quanto ai presupposti che legittimano larresto in flagranza si osserva che:
Quanto alle circostanze che condizionano l'efficacia dell'arresto si osserva che:
Quanto alle esigenze cautelari poste da caso di specie si osserva che: * Non si ritiene sussistano esigenze cautelari da assicurare mediante una restrizione di libertà. Vero che R. si trova in Italia illegalmente, ma nell'assenza di elementi contrari (anche e solo di natura logica) va considerato persona bene identificata ed anche munita di una dimora relativamente stabile. In ogni caso, e per quanto naturalmente illegale, il fatto non e certo sintomatico di grave pericolosità, tanto che, nell'assenza di elementi nuovi, appare largamente prevedibile un provvedimento di sospensione condizionale della pena anche per il caso di condanna (l'uomo risulta incensurato). Tale valutazione condiziona anche l'apprezzamento del preteso rischio di fuga, che oltretutto risulterebbe pertinente a condotta per il cui sanzionamento una previsione superiore ai due anni sarebbe francamente eccessiva. Poiché infine non v'è il minimo serio elemento al quale ancorare il rischio di attività di inquinamento della prova, specie dopo le odierne dichiarazioni, la richiesta cautelare del Pubblico Ministero deve essere completamente respinta. P. Q. M. Visti gli artt. 272 ss e 379 ss c.p.p. CONVALIDAl'arresto in flagranza, intervenuto in data 6 settembre 1998 nei confronti di R.V.A. per il reato indicato in apertura del presente provvedimento RIGETTAla richiesta cautelare del Pubblico Ministero, e conseguentemente ORDINAla immediata scarcerazione dello stesso R.V.A. se non detenuto per altra causa. DISPONEche esemplari del presente provvedimento, in originale o copia autentica, vengano rispettivamente: notificato alla persona sopra indicata; consegnato alla Direzione della Casa circondariale di Milano; depositato nella Cancelleria del proprio Ufficio con avviso al difensore dell'interessato. ORDINAla restituzione degli atti al Pubblico Ministero per quanto di competenza. Cosi deciso in Milano, il 8 settembre 1998 alle ore 20.30
L'AUSILIARIO IL GIUDICE PER LE INDAGINI
PRELIMINARI
Depositata in Cancelleria oggi, 09/09/98 h 09/08 |